La regola celeste n 45 del libro del Tao dice:
“Se la perfezione piena è come imperfetta, non si può rovinare. Se la grande pienezza è come vuota, non si può svuotare. La retta lunga tienila come curva, la grande abilità prendila come inetta, la grande eloquenza considerala balbuziente. Il moto vince il freddo, la quiete vince il calore. La calma assoluta è la regola del mondo.”
Ancora si insiste sulla necessità, per il saggio, di portare la negazione dentro l’affermazione, in antitesi all’arroganza dell’apparenza, all’abbaglio dell’evidenza. Si usa il linguaggio paradossale per esprimere il giusto rovesciamento della realtà corrente. Le qualità in virtù delle quali il saggio si conserva sono: il vuoto, l’inazione, la purezza, la calma, l’oscurità, la povertà, la debolezza, la rinuncia, la modestia, l’arrendevolezza, la pasimonia.
Pur essendo ancora molto lontana da questi concetti, volevo condividere con voi un pezzo di questi scritti antichi. Come fonte di ispirazione e riflessione.