Pratica silenziosa:
Siedi, per qualche momento, cerca un nido sicuro, un posto luminoso oppure una penombra.
Scegli una posizione comoda, ma regale, preziosa.
Prova a cercare silenzio, invitalo a te, fatti indicare la via.
Stai ricercando la presenza. In quale modo? Quello che preferisci.
Puoi ascoltare il respiro, oppure le sensazioni del corpo, se vuoi puoi osservare i flussi dei pensieri.
Resta. In Ricezione, poi lo faremo anche insieme.
Non può raggiungerti ciò che c’era prima ne ciò che verrà dopo, in questo tempo, l’unico che hai sempre.
I questo ascolto riposa, recupera.
Questa è la tua pratica silenziosa e come dice la parola va fatta, ricercata, creata.
Ci vediamo Giovedì 7 aprile per la Pratica all’aria aperta. In Ricezione nella natura. Grande maestra, sempre presente.
“L’illusione della separazione dal tutto, come totalità della vita, ha come causa, tra le altre, il pensiero compulsivo.
Quando siamo intrappolati in flussi incessanti di pensiero, l’universo si disintegra realmente per noi, e perdiamo l’abilità di percepire il senso dell’interconnessione di tutto ciò che esiste.
Il pensiero taglia la realtà in frammenti senza vita. Azioni totalmente prive di intelligenza e distruttive nascono da una visione della realtà così frammentata.”
Tratto da Un mondo nuovo, Eckhart Tolle
Vi condivido inoltre la definizione di Ricezione, poi ne faremo esperienza insieme:
“Secondo la semiotica, l’atto della ricezione è l’atto fondamentale del processo comunicativo, in quanto una comunicazione senza di essa non può essere definita realizzata. Inoltre, è sempre al momento della ricezione che a rigore il testo comunicato prende forma, in quanto è il ricevente che col suo atto interpretativo stabilisce i limiti e la rilevanza degli elementi contenuti nel messaggio.
Per la semiotica, quindi, non si tratta di un atto passivo ma di un processo complesso che mette in gioco l’azione del ricevente. Questa complessità si articola in due livelli:
- complessità di dimensione: i messaggi possono essere semplici dal punto di vista percettivo (il segnale luminoso rosso al semaforo, un segnale acustico d’allarme) o complessi (un affresco in una chiesa, la Divina Commedia); allo stesso modo l’attività recettiva sarà più o meno complessa in base alla difficoltà e alle risorse necessarie per delimitare i confini del testo.
- complessità di codici e canali: la ricezione può essere uditiva, visiva, tattile, olfattiva, ecc., ma può anche essere multicanale, e impegnare più di un senso; inoltre un messaggio può essere recepito in base a diversi livelli di canale (la tradizione ermeneutica ne distingue quattro: letterale, anagogico, morale, allegorico).