“Per alcuni dei presenti restare qui non ha più senso. Se a costoro si chiedesse perché sono qui, sarebbero totalmente incapaci di rispondere, oppure direbbero delle assurdità, inventandosi tutta una filosofia senza credere essi stessi a una sola parola di ciò che dicono. Forse all’inizio lo sapevano, ma sene sono dimenticati. Io do per scontato che chi viene qui ha già capito la necessità di fare qualcosa, e ci ha già provato da solo. Da questi primi tentativi ha tratto la convinzione che, nelle condizioni della vita ordinaria, non si riesce a concludere niente. Allora ha iniziato a informarsi, e si è messo alla ricerca di un posto dove sia possibile lavorare su di sé, grazie a delle condizioni prestabilite: alla fine trova qualcosa, viene a sapere che qui quel lavoro è possibile. E infatti, questo posto è stato creato e organizzato apposta perché colui che cerca possa trovarvi le condizioni desiderate. Ma alcuni di voi non traggono nessun vantaggio da queste condizioni; anzi si può dire che nemmeno le notano. E il fatto di non vederle dimostra che, in realtà, essi non le hanno mai cercate, e che non si sono mai sforzati, nella vita di tutti i giorni, di ottenere ciò che credevano di volere..]
..[chi in questa situazione, è capace di essere consapevolmente egoista potrà permettersi di non esserlo nella vita. Qui essere egoisti vuol dire non avere riguardi per nessuno, nemmeno per me, e vedere in ogni essere e in ogni cosa un mezzo per aiutare se stessi..]
..[ avevate tutti umo scopo quando siete venuti qui. Ora è il momento buono perché ve lo facciate tornare in mente, e lo riprendiate in considerazione. Tutto ciò che ho detto può riassumersi in due domande:
-perché sono qui?
-vale la pena di restare?”
Tratto da Vedute sul mondo reale di Gurdjieff. Agosto 1923