“Quando tutte le anime si erano scelte la vita, secondo che era loro toccato, si presentavano davanti a Lachesi[destino].
A ciascuna ella dava come compagno il genio[daimon]che quella si era assunto, perché le facesse da guardiano durante la vita e adempisse il destino da lei scelto. Il Daimon conduce l’anima dalla seconda personificazione del destino, Cloto [filare, volgere il fuso] sotto la sua mano il destino prescelto è ratificato.
Quindi il genio conduceva l’anima alla filatura di Atropo [che non si può volgere all’indietro, irreversibile]per rendere irreversibile la trama del suo destino. Di lì l’anima passava ai piedi del trono di Necessità [Ananke] o grembo di Necessità” Dal libro Repubblica, mito Platonico.
Quando lavoriamo con il corpo e i suoi messaggi dobbiamo tenere presente un mondo assai più ampio che prevede una storia, un insieme di segni, persone, accadimenti e volontà. Che tiene conto di ciò con cui non possiamo fare i conti. O forse no? Con l’imprevedibile e il sorprendente, con ogni forma dello sconosciuto..