Meditazione il silenzio

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IL SILENZIO E L’INCONTRO
Visualizzazione e ascolto del corpo
Prendo un tempo per me. Mi metto comoda/o. Respiro e attraverso il respiro ascolto il mio corpo. Sento lo spazio che c’è dentro, sento ogni cavità, ogni snodo, si riempe con l’inspirazione, si svuota e si alleggerisce con l’espirazione. Sciolgo ciò che è annodato, allento ciò che è contratto. Adesso nulla di tutto ciò mi è utile, adesso sono in un tempo senza tempo.
Sento il contatto con la base del mio corpo e la superficie a cui mi appoggio. Sento il contatto con tutto ciò che sta’ sopra il mio capo.
Mi accorgo di portare un mantello. È un mantello di cose che mi tengo appresso. Immagini, ricordi, frasi, pensieri, paure, preoccupazioni. Ne riconosco il peso, il colore, la forma. Forse ho anche il cappuccio tirato su. Forse il mio mantello copre completamente il mio corpo.
Lo riconosco, lo ringrazio e lentamente lo lascio scivolare a terra. Lo vedo trasformarsi in foglie di autunno, che il terreno riassorbe come nutrimento.
Lo vedo dissolversi come nuvola di vapore, in mille particelle acquose. Lo vedo scorrere in canaletti come piccoli torrenti intorno alle radici degli alberi.
Percepisco la nuova leggerezza nei tessuti della mia pelle, come aria fresca, come vento di mare. Il corpo si apre, si allenta, si cerca morbido, la pancia si muove, ci sono flussi nel corpo. Riconosco la leggerezza e l’apertura.
Permetto a questa nuova possibilità di essere la mia possibilità.