Come possiamo mostrare ciò che c’è di più intimo nelle nostre professioni? Dare l’idea della visione e della sensazione? Della ricerca, degli studi fatti, dell’esperienza stessa?
Provare a raccontare cosa avviene nella nostre attività, permettere di sbirciare nei sogni, dietro le quinte di ogni creazione, progetto, trattamento, incontro è cosa ardua e ambiziosa.
Ciò che non è comune e scontato, standardizzato o canonizzato richiede fantasia anche nel manifestarsi. Spesso mal capiti, generalizzati e incasellati in macro categorie per i pigri di mente e per i banali sembrano non avere un posto.
Per essere raccontati e portati sul grande schermo, i sogni e progetti richiedono poesia, svincolati dai dogmi e dalle timidezze. Non abbandonate le cose che vi vengono meglio solo perché ancora non hanno un nome, né un contesto già deciso da altri. Provate a dare forma ad ogni ricerca che è tutta vostra, cercatene collaboratori ed estimatori silenziosi, regalate ciò che avete in serbo, incastrate tessere, tessete tele, ricami, legami.
Esplorate la tana del Bianconiglio, ciò ché è questo viaggio ha talmente tante sfumature che ancora i colori non sono stati tutti inventati.
Abbiate paura se così vi sentite più normali, ma andate lo stesso verso ciò che vi affascina, vi incanta, vi stupisce. Verso ciò che ha un senso al di fuori di tutti i sensi.
A tal proposito vi lascio uno scritto di Khalil Gibran sulla Conoscenza di Sé:
“I vostri cuori conoscono in silenzio i segreti dei giorni e delle notti. Ma gli orecchi hanno sete di sentire quello che il cuore già conosce. Vorreste sapere con parole quello che avete sempre saputo nella mente.
Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei sogni. Ed è bene che lo facciate:
La sorgente sotterranea della vostra anima dovrà venire alla luce e scorrere mormorando verso il mare. E il tesoro della vostra infinita profondità sarà rivelato ai vostri occhi.
Ma non usate bilance per misurare quell’ignoto tesoro, poiché l’io è un mare sconfinato e immisurabile.
Non dite: ho trovato il sentiero dell’anima. Ma piuttosto: sul mio sentiero ho incontrato l’anima in cammino.
Perché l’anima cammina su tutti i sentieri. L’anima non cammina sopra un filo, né cresce come una canna. L’anima apre se stessa come un fiore di loto dagli innumerevoli petali.”
