“Lo spirito del profondo mi ha tolto la ragione e tutte le mie conoscenze, per porle al servizio dell’inesplicabile e del paradossale. Mi ha privato del linguaggio e della scrittura per tutto ciò che non stava al servizio di quest’unica cosa, ossia dell’intima fusione di senso e non senso che produce il senso superiore.”
“Uno degli occhi della divinità è cieco, uno dei suoi orecchi è sordo, il suo ordine è attraversato dal caos. Siate dunque tolleranti verso le storture del mondo e non ne sopravvalutate la compiuta bellezza”
“Amici mie, saggio è nutrire l’anima, per non allevarvi draghi e diavoli in cuore.”
“Non vi è dubbio che, se entri nel mondo dell’anima, sei simile a un folle, e che un medico ti riterrebbe malato. Così ho superato la pazzia. Se on sapete che cos’è la follia divina, rinunciate a giudicare e attendete i frutti. Sappiate che esiste una follia divina che altro non è che il superamento dello spirito di questo tempo attraverso lo spirito del profondo. Lo spirito di questo tempo non è divino, lo spirito del profondo non è divino; divino è l’equilibrio fra i due.”
“La vita non viene dalle cose ma da noi. Tutto ciò che accade fuori è già accaduto.”
Le cose che accadono sono sempre le stesse. Non è sempre uguale invece la profondità creativa dell’essere umano. Le cose di per sé non significano nulla, assumono un significato solamente dentro di noi. Siamo noi a dare significato alle cose. Cerchiamo dunque in noi stessi il significato delle cose affinché la via di quel che ha da venire possa palesarsi e la nostra vita continui a scorrere.”
Dal meraviglioso Libro Rosso di Jung, capolavoro tra i capolavori.