Lo spirito del profondo C.G.Jung

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“Lo spirito del profondo mi ha tolto la ragione e tutte le mie conoscenze, per porle al servizio dell’inesplicabile e del paradossale. Mi ha privato del linguaggio e della scrittura per tutto ciò  che non stava al servizio di quest’unica cosa, ossia dell’intima fusione di senso e non senso che produce il senso superiore.”

“Uno degli occhi della divinità  è  cieco, uno dei suoi orecchi è  sordo, il suo ordine è  attraversato dal caos. Siate dunque tolleranti verso le storture del mondo e non ne sopravvalutate la compiuta bellezza”

“Amici mie, saggio è  nutrire l’anima, per non allevarvi draghi e diavoli in cuore.”

“Non vi è  dubbio che, se entri nel mondo dell’anima, sei simile a un folle, e che un medico ti riterrebbe malato. Così  ho superato la pazzia. Se  on sapete che cos’è  la follia divina, rinunciate a giudicare e attendete i frutti. Sappiate che esiste una follia divina che altro non è che il superamento dello spirito di questo tempo attraverso lo spirito del profondo. Lo spirito di questo tempo non è  divino, lo spirito del profondo non è  divino; divino è  l’equilibrio fra i due.”

“La vita non viene dalle cose ma da noi. Tutto ciò  che accade fuori è  già  accaduto.”

Le cose che accadono sono sempre le stesse. Non è  sempre uguale invece la profondità  creativa dell’essere umano. Le cose di per sé  non significano nulla, assumono un significato solamente dentro di noi. Siamo noi a dare significato alle cose. Cerchiamo dunque in noi stessi il significato delle cose affinché  la via di quel che ha da venire possa palesarsi e la nostra vita continui a scorrere.”

Dal meraviglioso Libro Rosso di Jung, capolavoro tra i capolavori.