L’intelletto
“L’intelletto è brillante, ma lo è per se stesso. A modo suo è isolato nel tempo e nello spazio come non lo sono altre porzioni della personalità. Quando esso è eccessivamente stressato da tutte le abituali strutture o dalla razionalità che esse comportano, può addirittura spaventarsi ed entrare in paranoia perché non riesce a percepire glie venti se non quando essi accadono. Queste non sono tendenze naturali dell’intelletto ma fanno la loro apparizione quando esso è costretto ad operare isolatamente.
L’intelletto può star certo che le sue informazioni non sono le sole che voi possedete, può allora realizzare che non è solo: per comprendere non è necessario ragionare su ogni cosa.
L’intelletto è un grande organizzatore, che segue certe linee, quindi se questa concentrazione è continua, sul problema, esso inizia ad organizzare le sue percezioni ed esperienze secondo quelle stesse linee. Si tratta di una specie di tentativo sbagliato di cercare informazioni che si conformano ad esso. Raccoglie prove, quindi, per provare la sua esposizione, perché la mente razionale, come potete capire, deve avere una ragione accettabile per ogni cosa.
Nel frattempo, certamente, vengono scartate molte prove valide che però non corrispondono al quadro delineato dall’intelletto, e vengono buttate via scompaiono come prove, diventano inattive.
Questo metodo di risolvere i problemi, devo dire, è un metodo povero che pur servendo a qualcosa crea più problemi di quanti ne possa risolvere.
Spostando la vostra concentrazione voi cambiate ciò che voi stessi considerate significativo.” Jane Robert La realtà magica
Carta Lapsus: Rompi Capo, la soluzione non è dove stai guardando, più ti scervelli più ti incasini, e se la visione arrivasse in un sogno? L’energia ha una sua intelligenza.