Non posso non condividere con voi questo bellissimo testo, scritto in maniera sublime, diretta e universale. Universale come gli eventi che ciascuno di noi ha da vivere e raccontare, anche degli inenarrabili, inammissibili e cancellati. Questo è un esempio di possibilità , trent’anni dopo. Non importa quale sia l’evento. Ognuno di noi ha il suo evento.
“ Ho finito di mettere in parole quella che mi pare un’esperienza umana totale, della vita e della morte, del tempo, della morale e del divieto, della legge, un’esperienza vissuta dall’inizio alla fine attraverso il corpo.
Ho cancellato l’unico senso di colpa che abbia mai provato a proposito di questo evento, che mi sia successo e non ne abbia fatto nulla. Come un dono ricevuto e sprecato.
Perché al di là di tutte le ragioni sociali e psicologiche che posso trovare per quanto ho vissuto, ce né una di cui sono sicura più di tutte le altre: le cose mi sono accadute perché potessi renderne conto.
E forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intelligibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri.”
Tratto da L’evento di Annie Ernaux