La storia dei due puma

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Un tempo la terra era popolata esclusivamente da coppie di puma bianchi e neri.
In ogni coppia, il puma bianco e il puma nero si amavano e passavano la vita a leccarsi.
Il puma bianco si adagiava tra le zampe del puma nero che lo leccava fino a divoralo, poi il puma bianco leccava il puma nero dal suo interno fino a divorarlo, di seguito il puma bianco vomitava il puma nero ricreandolo e tutto ricominciava.
I due puma vivevano uno dell’altro e incessantemente la luce chiara prodotta dal fuoco della loro passione – che era il nettare del piacere – generava coppie di cuccioli bianchi e neri.
Un giorno, proprio mentre un puma bianco si stava adagiando tra le zampe di un puma nero, vi fu un terremoto, una perturbazione che fece rotolare il puma bianco lontano dal puma nero. Mentre il puma bianco stava per riavvicinarsi al puma nero, il puma nero vide il fuoco della propria passione e lo trovò meraviglioso.
Il puma nero, innamorato del fuoco della propria passione, lo divorò.
Quando il puma bianco arrivò da lui, il puma nero lo guardò negli occhi e si spaventò. Pensando che il puma bianco volesse divorarlo, il puma nero scappò lontano, molto lontano. Temendo che il puma bianco potesse un giorno raggiungerlo, il puma nero iniziò a creare degli arcieri a
mezzo del potere della propria unione con il fuoco. Gli arcieri avevano il compito di respingere il puma bianco, se si fosse presentato, essi erano il frutto della paura, perciò avevano in sé la malvagità. Gli arcieri incominciarono a costruire il mondo materiale come fortezza di difesa. Così nacque il mondo della materia e dell’oggettività delle cose.
Il puma nero si è sdraiò al centro della creazione materiale e, non vedendo che la notte intorno a sé, si è addormentò, mentre il fuoco che portava dentro si spense.

Un giorno il puma bianco lo localizzò e tentò di entrare nella fortezza per raggiungerlo,
ma fu cacciato dagli arcieri. Il puma bianco provò molte volte, spinto dal proprio amore, nell’impresa di raggiungere il suo amato, fino a che decise di lanciarsi sopra al mondo di materia, attraversandolo come un meteorite nel suo cielo. 

Gli arcieri squarciarono il suo ventre con le loro frecce,
e il suo cuore, diviso in due metà dalla punta di una freccia, cadde nel mondo,
mentre il suo corpo si spense nel cielo.

Il puma bianco ora è il re delle ombre, delle anime, dell’invisibile, dei sogni, degli avi, dell’assenza, dei figli mai nati, delle possibilità mai realizzate.
Il puma nero, a sua volta, è il re dormiente di un’esistenza che si è fatta materia
e si è sempre più ispessita, appesantita.

Le due metà del cuore del puma bianco rappresentano due chiavi per il risveglio dal sonno ipnotico che induce a credere nel materialismo e nell’oggettività delle cose.
Una metà è caduta nel mondo, l’altra è sprofondata negli inferi.