La malattia semplicemente ci segnala il ‘gap’, cioè la distanza o la differenza tra i nostri bisogni profondi e la realtà, anche sociale che stiamo vivendo.
Ci segnala dov’è casa. Che poi noi decidiamo di tornare o di continuare il viaggio per estendere le nostre possibilità, esperienze e conoscenze è secondario.
Così ci sarà la persona che utilizzerà la presenza del proprio mal di stomaco come un indicazione che è arrivato il tempo di voltare pagina e cambiare lavoro, rapporto o città, e la persona che, come nel caso del pilota citato prima, metterà in conto il suo mal di stomaco come uno dei prezzi da pagare per ottenere soddisfazioni altrimenti inimmaginabili, al pari della stanchezza per i viaggi, o dei calli sulle mani a causa della durezza del volante.
Tratto dal libro La malattia sana di Jader Tolja.