“La creatività e multiforme. Ora assume una forma, ora un’altra. È come uno spirito abbagliante che appare a tutti noi, ma è difficile a descriversi perché le voci non concordano su quel che si è visto nel lampo brillante.
Il maneggiare pigmenti e tele, o frammenti di pittura e carte da parati è una prova della sua esistenza? Che dire di carta e penna, delle aiuole fiorite nei giardini, della costruzione di un università? Certo.
Stirare bene un collo, inventare una rivoluzione? Certo. Sfiorare con amore le foglie di una pianta, demolire un grosso affare, far andare il telaio, trovare la propria voce, amare bene qualcuno. Certo.
Sollevare il corpo caldo di un neonato, allevare un bambino fino all’età adulta, aiutare una nazione a rialzarsi? Certo.
Tendere al matrimonio come al frutteto che è, scavare alla ricerca dell’oro psichico, trovare la parola benfatta, cucire una tenda azzurra. Certo. Tutto rientra nella vita creativa.
Alcuni dicono che la vita creativa sta’ nelle idee, alcuni che sta nei fatti. In molti casi pare trovarsi nel semplice essere. Non è virtuosismo, è l’amore per qualcosa, un immagine, un idea, la terra o l’umanità.
Non è una questione di volontà o di un singolo atto di volontà; semplicemente si deve. La forza creativa scorre sul terreno della psiche alla ricerca delle cavità naturali, gli Arroyos, i canali che esistono in noi.
Ne diveniamo i tributari, i bacini, siamo le sue pozze, i suoi stagni, le sue correnti e i suoi santuari. La forza creativa selvaggia scorre nei letti che abbiamo, quelli con cui siamo nati e quelli che abbiamo scavato con le nostre mani. Non dobbiamo riempirli ma semplicemente predisporli.
Nella tradizione archetipica esiste il concetto che, se si prepara uno speciale posto psichico, l’essere, la forza creativa, la fonte dell’anima lo sentiranno, troveranno la via, albergheranno in quel posto.”
Tratto da Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estes
Per guarire bisogna essere creativi..