Non riempirlo, il vuoto è una finestra aperta sul nuovo.
Va portato in giro, cercato ciò che lo rallegra, ciò che lo accende, ciò che lo consola.
E intanto ci va guardato attraverso, appena subito dopo le nostre paure e le nostre bugie.
Allora si che iniziano le sorprese.
Mica facile. Il vuoto è ingombrante, a volte pesante, ma sa un sacco di cose e si fa capire, se solo ci fermiamo un attimo a prenderlo per mano.