Con le mani. Esprimo, racconto, scrivo, tocco. Con me. Con ciò che mi è stato dato, affidato, temporaneamente. Le mani come strumento. Come lavoro.
In realtà sarebbe più corretto dire l’energia come strumento. La coscienza che utilizza le mani come strumento, in cui l’io recita una minima parte.
Le mani accordate, regolate con le sensazioni, le emozioni e i processi. Tutto passa e si incontra in un corpo. Il corpo come strumento. Il corpo e un altro corpo, i veicoli.
Allora anche voi avete un corpo come strumento.
Attraverso esso si esprime tutto ciò che non ha forma. Che balla tra gli spazi vuoti. Che vibra. Uno dei corpi di luce quindi, mi correggo, intervengono anche gli altri.
Accedo a ciò che ho e a ciò che hai.
Dico spesso alle persone di poter lavorare con le loro mani, con i saperi, affinità per e con gli altri, quando rispondono “non mi sento pronto” o “non mi sento all’altezza” confido loro che non si è mai pronti, ma si incomincia lo stesso.
Ci si mette alla prova e si impara continuamente facendolo, si impara anche cosa si vuole fare. Se si aspetta l’idea giusta, il momento giusto, la grandezza giusta non si partirà mai. Ciò che non è qui non è in nessun altro luogo.
L’arte di offrire se stessi, di mostrare al mondo la propria intimità e unicità è un grande dono. Arricchisce la vita. La rende viva.
Fai ciò che senti, lasciati guidare, studia, confrontati, buttati.
A tal proposito vi scrivo sotto un testo bellissimo raccontato dalla Selene Calloni Williams sulla Danzatrice del Cielo.
Inoltre lei dice, magari non tutti possono essere la Danzatrice del Cielo, ma tutti hanno diritto di provarci.
‘ Poiché abbiamo ottenuto questo corpo per un attimo, c’è solo un attimo per celebrare. C’è solo un attimo per attraversare la porta dei misteri. In questo attimo bisogna offrire. Il maestro appare solo per un istante, se non si offre l’insegnamento nel momento in cui si possiede, gli impedimenti e gli ostacoli si moltiplicheranno. Indugia e gli impedimenti e gli ostacoli si moltiplicheranno.’