Che sapore ha

Che sapore ha

Hai sperimentato l’odio. Lo conosci. Adesso puoi lasciarlo, sai su quali strade ti conduce, è  già  successo. Che strumento è  adesso da usare per la tua alchimia?

Puoi passare ad altro non perché  non lo vuoi, ma perché  ti ha già  parlato, ti ha già  guidato, quindi puoi procedere oltre, fa già  parte di ciò  che sei, o sei stata. Che te ne fai ancora?

Puoi sperimentare altro. Un altro linguaggio più  pieno, più preciso, efficace per ciò  che ti serve agire adesso.

Che poi odio è  un sentimento composto, è  nelle viscere, è  la bestia nel fondo del bosco. E non pensare che il suo opposto sia l’amore, non lo è, l’opposto dell’amore è  la paura.

Forse il suo opposto potrebbe essere la Gratitudine. Quando sei grato non odi più.  Forse lo è Amae, parola Giapponese che significa affidarsi amorevolmente agli altri, una resa temporanea in completa sicurezza, e il piacere di un accudimento incondizionato. E questa è  una capacità,  nostra non degli altri.

O forse potreste provare la Basoressia, l’impulso improvviso a baciare qualcuno.

O la Meraviglia, troppo sconcertante per potersi ricordare dell’odio.

Oppure la Mudita che vuol dire condividere la gioia per la felicità  altrui, ne parlava Siddhartha.

Mescolate queste per oggi, vediamo che gusto prende questa giornata.

Che sapore ha.